Nigra in breve

Paolo Nigra nasce a Torino, nel quartiere Santa Rita, a metà degli anni Settanta.
Si laurea in giurisprudenza, con una specializzazione in criminologia. Dopo l’accademia, la sua carriera in polizia comincia nella Squadra Mobile di Bologna, da commissario capo. Poco dopo la promozione a vicequestore aggiunto, dichiara apertamente la propria omosessualità. Nel 2011 chiede il trasferimento e arriva a Genova.

Ha modi quasi sempre cortesi e tranquilli, ma dietro la sua faccia da poker si nasconde una personalità irta di spigoli, di quelle che usano l’ironia come un’arma e non perdonano mai un’offesa.
Gli aspetti aspri del suo carattere sono evidenti soprattutto nella vita sentimentale: il suo compagno Rocco gli rimprovera scherzosamente l’incapacità cronica di esprimere a parole quello che prova, e la maniera brusca che usa quando finalmente riesce a dire qualcosa.

Sostenitore strenuo della logica deduttiva, Nigra diffida dell’emotività e ama ragionare da solo, cosa che riesce a fare anche quando è circondato da persone che gli parlano.

Quando è alle prese con un caso complicato, oppure semplicemente è di cattivo umore, si mette ai fornelli. La sua cucina non si esprime con ricette pretenziose, ma – per dirla come Rocco – tende all’abuso di grassi e carboidrati spesso e volentieri. Del resto, con il suo metabolismo può permetterselo.

Nella sua vita ha praticato karate, aikido, kendo, poi verso i trent’anni è finalmente approdato al Tai Chi Chuan. L’antica arte marziale cinese che, con i suoi movimenti rallentati e la sua eleganza, è una forma di disciplina del pensiero, non meno che del combattimento.

Tra le sue passioni, in ordine sparso: le serie tv, rigorosamente straniere, preferibilmente intricate, idealmente lunghe molte stagioni; la sua gatta Calpurnia; i Subsonica, sempre e comunque, e in generale una certa musica degli anni Novanta, Massive Attack, Amon Tobin, Radiohead, Afterhours, Bluvertigo.

Non sa mai dove ha lasciato il telefono, fuma rigorosamente sigarette girate a mano e il suo cocktail si chiama Ti’ Punch, il modo tipico di bere rum bianco nei Caraibi francesi: lime spremuto direttamente nel bicchiere a sciogliere lo zucchero di canna, rhum agricole blanc e ghiaccio. Inutile dire che la qualità del rum è fondamentale: Nigra apprezza molto il Neisson.